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21/07/2025

Quando la salute non può attendere: come abbreviare le liste di attesa sanitarie in caso di urgenza

By redazione

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*A cura dell’Avv. Lelio Mancino. In Italia, ogni cittadino ha diritto a ricevere prestazioni sanitarie nei tempi appropriati alla propria condizione clinica. Quando però la lista d’attesa del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è troppo lunga, è possibile attivare una procedura per ricevere la prestazione in tempi rapidi, anche presso strutture private, a carico del sistema pubblico, ma solo in determinate condizioni.

Vediamo cosa fare quando si ha una prescrizione con codice di priorità “urgente” (U), ovvero da erogare entro 72 ore, e non si trova disponibilità in agenda nel sistema sanitario. Verifica l’urgenza nella ricetta: controlla che il medico curante o specialista abbia indicato uno di questi codici di priorità:

U (Urgente) → entro 72 ore; B (Breve) → entro 10 giorni; D (Differita) → entro 30 giorni per visite / 60 per esami; P (Programmata) → senza limiti di tempo. Solo i codici U e B danno diritto ad attivare le procedure per l’abbattimento della lista d’attesa.

Chiama il CUP (Centro Unico Prenotazioni): prenota attraverso il CUP della ASL o Regione. Se ti comunicano che non ci sono disponibilità nei tempi previsti dalla ricetta, fai annotare la mancata disponibilità o richiedi una certificazione scritta.

Reclamo scritto alla ASL: in caso di indisponibilità, puoi presentare un reclamo scritto alla tua ASL di competenza, allegando: la ricetta con codice di priorità; la certificazione del CUP con le date oltre i tempi massimi; eventuali documenti clinici; richiesta di erogazione in intramoenia o in privato a carico del SSN.

La ASL ha l’obbligo di garantire la prestazione nei tempi previsti dalla priorità. Se non riesce, deve autorizzare l’esecuzione in regime privato con rimborso. Erogazione in regime privato con rimborso: se autorizzato o se la ASL resta inadempiente dopo il reclamo, puoi: effettuare la visita/esame in struttura privata accreditata; conservare fattura e documentazione clinica; presentare domanda di rimborso alla ASL, allegando la prova che il SSN non garantiva i tempi.

Attenzione: mai agire da soli senza la prova dell’indisponibilità e senza autorizzazione, perché il SSN non rimborsa spese fatte volontariamente nel privato. Ci sono tante Associazioni che offrono assistenza gratuita per aiutare i cittadini in particolare CittadiananzAttiva una rete nazionale di supporto del cittadino.

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