BACOLI| Il Parco Cerillo verso la chiusura: “Non arriviamo a fine mese. Richieste mai ascoltate”

E’ l’ultima estate del Parco Cerillo di Bacoli, diventato negli anni un punto di riferimento per giovani e famiglie e luogo di aggregazione e svago. L’attività chiuderà il prossimo ottobre per motivi economici. A spiegare cosa è accaduto è Diego D’Orsi della Cooperativa sociale Tre Foglie ai nostri microfoni di Pozzuoli News 24.

“Sarà l’ultima estate per il Parco, siamo costretti a chiudere i battenti per una questione economica. Il luogo continua a essere fiore all’occhiello per tante famiglie ma purtroppo non arriviamo a fine mese. Tre anni e mezzo fa dopo il nuovo bando del Comune, andato deserto, per l’affidamento, siamo arrivati dopo una trattativa negoziata durata quasi sei mesi per cancellare alcuni punti del bando che non ci piacevano. Da parte dell’amministrazione – spiega D’Orsi – ci fu una promessa: qualora avessimo avuto difficoltà ci avrebbero accolto invece, non hanno mai risposto alle nostre richieste”. 

Il parco di 14mila metri quadri include giostrine, staccionate, tanto spazio verde che ha bisogno di manutenzione continua. “Non ci sono più gli standard di prima dell’affidamento. Siamo arrivati nel 2016 con 100 ragazzi under 35, in solitaria a marzo 2017 abbiamo fatto del parco abbandonato un luogo animato, 8 anni d’estate con musica, cinema, teatro, presentazione libri ma tutto questo non piace a chi dovrebbe prendere decisioni”.

Il motivo della chiusura è legato all’impossibilità di “parlare con l’amministrazione con cui ci sono stati incontri ma non hanno portato a nulla di concreto”. Cosa si chiede per evitare la chiusura definitiva? “Di non doverci occupare della manutenzione, ricordiamo la grandezza del parco, oppure di essere ripagati. Ci costa 35mila euro all’anno in più agli 8mila euro di pigioni. Cifre assurde per il parco che vive solo d’estate”. In conclusione chiarisce D’Orsi “il nostro contributo l’abbiamo dato, da due anni paghiamo anche i fitti ma non si può chiedere di lavorare fino a 17 ore al giorno”.

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