Campi Flegrei, rischio esplosioni freatiche, Florindo (Ingv): “Attenti a ogni segnale”

Nei Campi Flegrei è aumentato il rischio di improvvise esplosioni freatiche (un’eruzione esplosiva che si genera in seguito al riscaldamento di acqua freatica senza la partecipazione diretta del magma). A confermarlo è Fabio Florindo, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, nel corso dell’incontro tra le autorità tecniche tenutosi ieri, 18 novembre, a Bagnoli per riassumere gli esiti più rilevanti emersi dagli ultimi quattro anni di ricerche sulla caldera dei Campi Flegrei.
“Un circuito di acque calde in pressione idrotermale – ha spiegato Florindo ai microfoni di Tgr Campania – può succedere che se incontra una falda più superficiale di acqua fredda, ci possono essere vere e proprie esplosioni. Il problema delle esplosioni freatiche – sottolinea Florindo – è che non avvertono”. Il presidente Ingv lancia un appello: “Dobbiamo semplicemente stare attenti e cercare di avere in qualche modo qualsiasi minimo segnale che possa dare indicazioni che c’è qualcosa che si sta attivando”.
Le aree individuate dove si accumula il magma in profondità sono due: “una tra 12 e 16 km e l’altra tra 8 e 6 km sotto il suolo”, spiega Lucia Pappalardo, direttrice dell’Osservatorio Vesuviano, “le aree di presenza di magma più superficiale, che alcuni studi recenti collocano a 4 km sono molto piccole e composte da magma raffreddato, che quindi si scarica facilmente; per questo è definito effimero”.
L’allerta nei Campi Flegrei resta comunque di colore giallo ma diversamente dal passato, con un disequilibrio medio ossia fase 2 di Attenzione, che non esclude la possibilità di eruzioni freatiche, a causa della forte pressione esercitata dal sottosuolo.
*Pozzuoli News 24 è anche su WhatsApp. E’ sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati.