BACOLI| Indagini sulla morte di Giovanni Marchionni, nuova perizia esclude i gas tossici 

Proseguono le indagini sulla morte del 21enne Giovanni Marchionni, originario di Bacoli, ritrovato senza vita lo scorso 8 agosto su un lussuoso yacht in Sardegna. Ma a un mese di distanza, ancora non si conosce la causa della sua morte. 

Il consulente nominato dalla Procura di Tempio, l’ingegnere Giuseppe Salvatore Mangano, ha condotto un nuovo sopralluogo tecnico a bordo dell’imbarcazione, il terzo in tre settimane, per chiarire le possibili cause del decesso. 12 ore di test hanno escluso la presenza di monossido di carbonio sullo yacht rilevata nella verifica eseguita la settimana scorsa. 

Si è trattato di un falso positivo causato dall’idrogeno. I periti hanno cercato anche l’acido solfidrico, gas potenzialmente tossico dal tipico cattivo odore. Una delle batterie appariva effettivamente danneggiata, e aperto il tappo ha esalato acido solfidrico. Ma una volta richiusa, nell’ambiente circostante non c’era traccia di gas tossico.

A seguire, è stato disposto il campionamento dell’aria analizzato in laboratorio mentre si attendono anche i risultati degli esami tossicologici, dopo che l’autopsia non aveva chiarito le cause della morte. Il fascicolo aperto dalla Procura per omicidio colposo è al momento a carico di ignoti. Il consulente della Procura ha 90 anni per chiudere la relazione finale.

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