Bradisismo, 876 terremoti a novembre: il sollevamento prosegue a 2,5 cm al mese

Nel mese di novembre 2025, nei Campi Flegrei, sono stati registrati 876 terremoti (lo scorso mese erano 1050 terremoti n.d.r.). L’evento più energetico è stato registrato il 25 novembre 2025 alle ore 23:21 con magnitudo di 3.3. 232 degli eventi registrati sono avvenuti nel corso di 10 sciami sismici.
710 terremoti localizzati sono avvenuti prevalentemente tra Pozzuoli, Agnano, l’area Solfatara-Pisciarelli, Bagnoli e il Golfo di Pozzuoli, con profondità concentrate nei primi 3 km e profondità massima di circa 5 km. Sono questi i nuovi dati del bollettino mensile dell’Osservatorio Vesuviano dei Campi Flegrei.
215 terremoti hanno avuto magnitudo minore di 0 (24.54%); 490 terremoti con una magnitudo compresa tra 0 e 1 (55.94%); 104 terremoti (11.87%) con magnitudo compresa tra 1 e 2; 20 terremoti (2.28%) con magnitudo compresa tra 2 e 3; 2 terremoti con magnitudo maggiore e uguale a 3.0 (0.23%); e 45 terremoti (5.14%) magnitudo non definita.
L’analisi del meccanismi focali degli eventi più energetici del mese di novembre 2025 mostra una soluzione associabile ad un meccanismo di tipo normale per il terremoto di magnitudo 3.3 e una soluzione associabile ad un meccanismo di tipo block fault per il terremoto di magnitudo 3.0.
Da fine agosto 2024 a metà febbraio 2025, il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione è stato di circa 10±3 mm/mese (1 cm n.d.r.) alla stazione GNSS di RITE. Tra il 15 febbraio (inizio dello sciame) e il 16 febbraio 2025 è stato registrato un sollevamento massimo di circa 1 cm alle stazioni ubicate nella zona di massima deformazione.
I dati successivi allo sciame sismico del 15-19 febbraio 2025 hanno evidenziato un aumento della velocità di sollevamento del suolo, con un valore medio mensile di circa 30±5 mm/mese (3 cm n.d.r.) fino alla fine di marzo. Dagli inizi di aprile si è continuato a registrare un sollevamento del suolo con valore medio mensile di circa 15±3 mm/mese (1,5 cm n.d.r) fino agli inizi di ottobre.
A partire dal 10 ottobre 2025 si registra un aumento della velocità di sollevamento del suolo, con un valore medio mensile di sollevamento di circa 25±3 mm/mese (come riportato negli scorsi bollettino n.d.r.). Il sollevamento totale registrato alla stazione GNSS di RITE è di circa 157.5 cm da novembre 2005, (lo scorso mese era di circa 155 cm n.d.r.), inizio dell’attuale fase di unrest e di circa 20 cm da gennaio 2024 (lo scorso mese era di circa 18 cm n.d.r.).
Dai dati mareografici registrati dalla stazione di Pozzuoli Porto si evince un sollevamento dell’area di circa 117.5 cm nel periodo gennaio 2016 – novembre 2025. Dal 2006 a oggi, alla stazione mareografica di Pozzuoli Porto si registra un sollevamento del suolo di circa 150.0 cm.
Il rapporto CO2/H2O delle fumarole nei campioni di novembre 2025 ha mostrato valori in lieve diminuzione, ma comunque elevati (~0.46 per la fumarola BG e ~ 0.43 per la fumarola BN), che in generale testimoniano una elevata frazione di gas magmatici presente nei fluidi fumarolici.
La stazione FLXOV5 sarà sostituita con una stazione del nuovo tipo, che andrà a potenziare la rete di monitoraggio geochimico, dopo un sufficiente periodo di test e di affiancamento in situ. Le serie temporali delle temperature massime superficiali acquisite dalla rete permanente di telecamere IR mostrano una lieve diminuzione delle temperature alla Solfatara e una sensibile diminuzione nell’area di Agnano-via Antiniana. Nell’area di Pisciarelli si evidenzia un sostanziale stabilità.
Le misure con termocamere mobili e droni effettuate in diversi punti dei Campi Flegrei mostrano andamenti piuttosto stabili. Al fine di monitorare più in dettaglio l’aumento della temperatura di emissione della fumarola BG, nel mese di ottobre 2025 è stata installata una nuova sonda di temperatura nell’emissione che presenta la temperatura più elevata (~173 °C).
I campioni del mese di novembre 2025 evidenziano variazioni della concentrazione di CO e della temperatura stimata (~250 °C), in accordo con il suddetto trend d’aumento. Il flusso di CO2 dal suolo misurato nella sola area target interna alla Solfatara si conferma essere elevato, stimato in circa 1700 t/d, valori comparabili a quelli che si ritrovano nel plume di vulcani attivi a degassamento persistente. Sulla base dell’attuale quadro dell’attività vulcanica sopra delineato, “non si evidenziano elementi tali da suggerire significative evoluzioni a breve termine”. Il monitoraggio dell’area flegrea permane al livello di allerta “Giallo”.
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