Campi Flegrei, scossa 4.6, il vulcanologo Mastrolorenzo: “La caldera sta reagendo, rischio esteso a tutta l’area”

A seguito dell’ultima scossa di magnitudo 4.6 con epicentro nel golfo di Bacoli, a Baia, la più forte mai registrata, il vulcanologo Giuseppe Mastrolorenzo, ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano, ha spiegato ai nostri microfoni di Pozzuoli News 24 che l’epicentro dei terremoti si può verificare anche nella zona occidentale dei Campi Flegrei, dunque, l’area critica è potenzialmente più vasta. 

“Questa di 4.6 è una delle più forti mai registrate da secoli, insieme a quella del 13 marzo localizzata a Bagnoli, da quando monitoriamo il fenomeno. A Baia, parte occidentale dei Campi Flegrei e di Pozzuoli, quindi, in una zona marginale rispetto a quella di massima deformazione. Ciò indica che tutta la caldera sta reagendo all’enorme flusso di gas e che esistono strutture importanti poiché una scossa di 4.6 richiede grandi strutture. Il rischio sismico è esteso a tutta l’area calderica”. 

La profondità della scossa di 4.6 è stata di circa cinque chilometri, dunque, molto elevata. “E’ tra i valori più alti mai registrati – spiega Mastrolorenzo – è però un valore che ricorre durante le crisi bradisismiche, quando il fenomeno si evolve l’attività sismica si sposta verso l’esterno rispetto a Pozzuoli area di massima deformazione. C’è una zona al di sotto della successione di rocce che costituiscono il sistema idrotermale che sta reagendo. Il motore è il gas, aumentato enormemente negli ultimi anni”.

In conclusione, sul rallentamento del sollevamento del suolo, ma con alta sismicità, ha così spiegato l’esperto: “Ci si illude che il fenomeno stia rientrando ma non sappiamo ben correlare il tasso di sollevamento del suolo con la sismicità, ad esempio negli ultimi due anni i terremoti sono più forti ma i valori del sollevamento sono molto inferiori rispetto a quelli degli anni ’80. E’ una crisi completamente diversa dalla precedente, non possiamo fare previsioni”.

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