POZZUOLI| “No alla privatizzazione dell’acqua pubblica e ai rincari in bollette”

Sull’onda di presidi di difesa dell’acqua pubblica tenutisi a Napoli e in Campania pure d’agosto, lunedì 8 settembre si è svolta nei Campi Flegrei a Pozzuoli, presso l’ex Convitto Monachelle, l’assemblea pubblica del “Comitato flegreo per l’acqua pubblica” contro la privatizzazione di questo bene di primaria importanza e contro i rincari sulle bollette idriche.
A condurla Valeria Spinelli (direttivo Assoc. Nazionale “Attuare la Costituzione”) e Tommaso Sorrentino (Comitato Acqua Pubblica) con la partecipazione di Ciro Di Francia (Osservatorio Salute e Ambiente), Laura Baiano (Comitato per l’acqua), Paolo Casale (Comunità Monachelle) e altri cittadini e cittadine intervenuti. Iniziativa sostenuta dal Coordinamento regionale Acqua Pubblica e da figure di primo piano quali il giurista Paolo Maddalena, Vice Presidente emerito della Corte Costituzionale, e il missionario Alex Zanotelli, simbolo in Italia dell’acqua pubblica.
Forte l’indignazione della cittadinanza di fronte all’accelerazione dei processi di privatizzazione dell’acqua impressa dall’Ente idrico campano, l’istituzione apicale regionale che gestisce il servizio idrico integrato (SII) in Campania. L’acqua è il bene comune per eccellenza e deve essere sottratta alle mire speculative del mercato e degli affaristi.
Cittadini, famiglie e attività subiremo tutti le conseguenze del cambio di gestione dell’acqua dal pubblico al paradigma affaristico del mercato pure in termini di rincari sulle bollette come le privatizzazioni di risorse e beni pubblici stanno provocando in Italia ovunque e su tutto, dalle fonti energetiche (elettricità, gas, reti), alla sanità e trasporti pubblici, fino a spiagge e parcheggi pubblici, sottolinea Valeria Spinelli del Comitato Flegreo Acqua Pubblica.
Rincari più sofferti tra le fasce più deboli della popolazione che vivono al Sud, nel nostro Meridione, che registra tassi nettamente più alti di povertà, disoccupazione e lavoro povero. E più sentiti nei Campi Flegrei e soprattutto nella Città di Pozzuoli dove alle crisi nazionale e strutturale del sud si somma la crisi indotta dal bradisisma che ha già provocato chiusura di attività e troppi cittadini privi di case dissestate dal sisma.
Privatizzare l’acqua è una scelta scellerata e intollerabile, afferma Spinelli. E aggiunge, “la regia di queste operazioni che si stanno compiendo in Campania sull’acqua è dei “democratici” De Luca e Bonavitacola che a fine legislatura si affrettano a garantire affari ai privati su di un bene di prima necessità evidentemente per aumentare il loro potere e peso politico sulla bilancia delle prossime elezioni”.
Un disegno politico dannoso che si inquadra nel quadro normativo voluto dalle destre al governo nazionale a cui si deve il “Riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica” (TUSPL) che liberalizza interi settori strategici tra cui l’acqua pubblica, nel solco di famigerate politiche neoliberiste di privatizzazione in atto da anni e di impegni che l’Italia ha assunto con l’Unione Europea persino nel PNRR quando fu patteggiato, in cambio dei soldi, la liberalizzazione di tutti i servizi pubblici essenziali. In totale violazione dei principi costituzionali e della volontà popolare di 27 milioni di Italiani espressa con i Referendum del 2011 che difesero l’acqua pubblica.
Nel “Distretto Napoli Nord” a cui appartengono 31 Comuni compresi i Campi Flegrei (Pozzuoli, Quarto, Bacoli, Monte di Procida, le isole di Procida e Ischia, Giugliano, ma anche Marano, Afragola e tante altre località) è avvenuto un cambio di rotta sull’acqua molto anomalo e in meno di 2 anni. Nel 2022 il Consiglio di Distretto aveva deliberato per una gestione interamente pubblica modificata nel 2024 in società aperta ai privati.
Ora nel 2025, alle soglie delle elezioni regionali, l’Ente idrico campano, dopo essersi riunito a Napoli addirittura il 27 agosto, per privatizzare l’acqua di Caserta, il 1° settembre ha avviato pure la consultazione pubblica per la privatizzazione dell’acqua del Distretto di Napoli Nord, nel più totale silenzio di Sindaci e Consigli comunali presenti nei Consigli dei distretti idrici che avrebbero invece dovuto negli anni manifestare la loro ferma opposizione in difesa dell’acqua pubblica e dei diritti dei cittadini per non essere accusati di indifferenza, apatia o connivenza con il peggio.
L’Ente idrico ha aperto quindi una “consultazione pubblica” in cui non sembra esserci però nulla di pubblico né si riesce a consultare alcunché se tutto deve essere concluso in 15 giorni (la prossima settimana). Questa velocità ci sembra funzionale ad arrivare velocemente alla costituzione della società “Acqua Pubblica Napoli Nord S.p.A.” che non è pubblica in quanto il pubblico avrà solo il 55% e tutto il resto (45%) – cioè quote rilevanti – saranno riservate a privati e colossi dell’acqua sul mercato soprattutto del centro-nord.
La Campania ha cospicue risorse idriche e frutta oro grazie all’altissimo consumo medio pro-capite ad abitante che pone l’Italia tra le nazioni che consumano di più in Europa (215-220 litri al giorno). Affari d’oro ai privati e bollette salate a noi come sta accadendo in tutte le realtà in Italia in cui l’acqua pubblica è stata aziendalizzata e privatizzata! Pagheremo caro pure la costituzione della società con cui i privati faranno profitto sulla nostra acqua!
Infatti i Comuni dovranno comprare con denaro pubblico le quote di capitale sociale della costituenda “Acqua Pubblica Napoli Nord S.p.A.” che gestirà il ciclo dell’acqua (captazione, distribuzione, fognatura, smaltimento delle acque reflue) pagando 3 euro ad abitante l’ingresso nella società. Sono somme rilevanti per i comuni a maggiore densità abitativa e pure con bilanci ridotti al lumicino come sempre accade al Sud e in Campania. Pozzuoli spenderà oltre 225 mila euro. Giugliano oltre 370 mila euro per comprare quote societarie e per consegnare l’acqua nostra, tutte le reti e gli impianti agli affari privati.
“Questa miseria politica non ci appartiene! Condanniamo con fermezza i pesanti risvolti umani, sociali, economici e ambientali provocati dalla privatizzazione dell’acqua e dalla lesione della democrazia e dei diritti informando la cittadinanza anche attraverso articoli a mezzo stampa e post sui social, presidi di difesa, assemblee pubbliche, lettere ai Sindaci, come fatto al Sindaco di Pozzuoli, con richiesta di urgente incontro e sollecitandogli pure la convocazione di Consiglio Comunale con all’ordine del giorno processi che rischiano di sovvertire l’impianto pubblico dell’acqua e di aggravare il disagio della popolazione e delle Amministrazioni comunali. Si Acqua pubblica! No Acqua privatizzata! No rincari in bolletta!”.
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